All’attività espositiva il neodirettore vuole inoltre affiancare una serie di rassegne di videoarte e talk con curatori e critici d’arte all’interno del cinema cittadino. E nel frattempo inaugura una serie importante di mostre.
Da marzo 2023 il nascente Sistema Museale del Comune di Spoleto (che riunisce in un’unica fondazione tutte le strutture culturali del territorio) è sotto la direzione del curatore Saverio Verini.
Oltre a Palazzo Collicola, il polo umbro comprende il Museo del Tessuto e del Costume di Palazzo Rosari-Spada, la Casa Romana (un’antica domus sotto la piazza del Municipio e il Palazzo comunale), il Museo di scienze del territorio al Complesso S. Matteo, il Museo delle miniere e la Chiesa di Santi Giovanni e Paolo nel centro storico della città.
Un insieme di realtà storiche variegate che Verini ha deciso di riunire grazie ad interventi diretti di artisti di calibro internazionale, senza snaturare i luoghi ma valorizzandoli attraverso nuovi linguaggi e nuove prospettive.
Le mostre a Palazzo Collicola di Spoleto
Il ricco calendario di eventi si avvia con La sostanza agitata a Palazzo Collicola, dove undici artisti under 35 (Francesco Bendini, Paolo Bufalini, Lucia Cantò, Giovanni de Cataldo, Binta Diaw, Bekhbaatar Enkhtur, Roberta Folliero, Jacopo Martinotti, Lulù Nuti, Giulia Poppi e Davide Sgambaro), animano gli spazi a piano terra del museo con opere che oscillano tra la leggerezza e la monumentalità. Una mostra importante non soltanto per l’indagine mossa sulla natura dei lavori (difficilmente classificabili in categorie pre-impostate) e sull’eterogeneità dei materiali utilizzati, ma anche perché in linea con la storia di Spoleto, indissolubilmente legata alla dimensione plastica dalla mostra Sculture nella Città, ideata e curata da Giovanni Carandente nel 1962.
Si passa poi al Piano Nobile del museo e si entra nel vivo dell’Intervallo di Flavio Favelli (Bologna, 1967), con una serie di opere realizzate a partire da mobili dismessi, oggetti trovati ed elementi decorativi che diventano custodi della memoria e dell’identità italiana. Sottolineando la tensione tra lo spazio privato della casa e quello pubblico della strada, le sculture, le installazioni site specific e gli interventi disseminati per le stanze entrano in dialogo con lo spazio, interferendo con gli arredi del Piano Nobile di Palazzo Collicola. Sullo stesso piano è ospitata anche la mostra Pittura preziosa. Dipinti su pietra, rame e vetro (a cura di Michele Drascek, Duccio K. Marignoli, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò) che raccoglie oltre quaranta opere provenienti dalle collezioni della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto e dell’antica famiglia Valenti di Trevi, alla quale si è aggiunto un prezioso alabastro concesso dalla Fondazione Camillo Caetani di Roma.
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