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“Amici di Palazzo Collicola” aderisce alla FIDAM

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GAMI – Giovani Amici dei Musei d’Italia

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SELEZIONE DELLE OPERE DI PALAZZO COLLICOLA PER LA FIDAM

1 – Leoncillo Leonardi Le affinità patetiche, 1962, ceramica policroma su base di legno
Leoncillo (1915-1968), il più importante artista spoletino del XX secolo, elesse la ceramica a
materia esclusiva della sua opera plastica. Rappresentante di punta dell’informale italiano,
creò straordinarie sculture antropomorfe o simili ad alberi in cui avrebbe concretizzato vere e
proprie metafore esistenziali, facendo coincidere tagli, mutilazioni, lacerazioni della materia
con una condizione drammatica e personale, di cui l’opera. Le affinità patetiche è forse uno dei
simboli più espressivi di tutta la sua produzione.

 

2 Coda di cetaceo, 1966, tela centinata dipinta di nero
L’opera è entrata a far parte della collezione d’arte moderna del Comune di Spoleto grazie a
una acquisizione del Premio Spoleto nel 1966. Pascali (1933-1968), allora giovanissimo,
sarebbe diventato di lì a due anni uno dei più importanti artisti italiani delle cosiddette
“neoavanguardie”. Fatta di tela dipinta di nero su una centina di legno, la Coda di cetaceo è
parte di una serie di “finte sculture”, come le definiva lo stesso Pascali, che ritraggono il mare,
cetacei, balene, pinne di pescecani, dinosauri, rinoceronti e giraffe decapitate.

 

3 – Alexander Calder, Red, Yellow, Wttite, Standing Mobile, 1967, metallo dipinto
Considerato il più importante scultore americano del XX secolo, Alexander Calder (1898-1976)
è celebre per aver inventato una scultura in metallo in grado di muoversi al minimo soffio
d’aria, che Duchamp definì appunto mobile. Quello presente nella collezione della Galleria
d’Arte Moderna di Spoleto, donato da Calder a Giovanni Carandente, che a sua volta donò alla
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola una ventina di altre opere dell’artista, costituisce
una preziosa testimonianza di un genere di scultura che nessun altro museo italiano possiede
del grande artista americano.
(Foto Marcello Fedeli)

 

4/5/6 – David Smittt, Progetti di scultura (1960 e 1963), smalti e acrilici a spruzzo su carta
rintelata, cm 40 x 51,5; cm 31,7 x 48,5; cm 33,5 x 49,5
I “progetti per sculture” appartenenti alla collezione di Palazzo Collicola dello scultore
statunitense David Smittt (1906-1965) sono opere pressoché uniche nel panorama museale
italiano. Le tre opere furono donate da Smittt a Giovanni Carandente quando lo andò a trovare
nel 1963 nel suo studio a Bolton Landing, come ringraziamento per averlo fatto conoscere al
pubblico europeo avendolo invitato alla celebre mostra Sculture nella città. Spoleto 1962.
(foto Marcello Fedeli)

 

 

7 – Paolo Antonio Barbieri (1603-1649), La Spezieria, Olio su tela, cm 119 x 170, 1637 circa
Il dipinto è stato realizzato nel 1637 da Paolo Antonio Barbieri, fratello del Guercino, e
ricordato dalle fonti come «pittore eccellente nel far pesci, uccelli, fiori, frutta». Dal suo libro
dei conti risulta che il committente dell’opera fu lo spoletino Alfonso Palettoni, governatore di
Cento, patria dei due pittori, e di cui si conserva un ritratto a Palazzo Collicola sempre
attribuito alla loro bottega. La scena raffigura un garzone intento a schiacciare le sue spezie nel
mortaio. Come indicano le etichette, i cassetti dell’armadio contengono cannella, zucchero e
garofalo. Al di sopra sono poggiati dei vasi di vetro all’interno dei quali possiamo riconoscere
dei fagioli, delle nocciole, ma anche degli zuccherini, biscotti e le cotognate, un dolce all’epoca
molto diffuso.