a cura di Marco Tonelli
Palazzo Collicola, Spoleto
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00
Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi
della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche
per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli
della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992)
ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di
Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).
La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di
Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della
trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie
elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi,
attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante
ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti
fantastici.
Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le
catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione
digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e
Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni
sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e
proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la
grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera
immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in
scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e
fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento
immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro
scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali,
svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione,
euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il
segno che la mano traccia sul foglio.
Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette
romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la
teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.
La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona
e Agli Amici di Palazzo Collicola.
Nota biografica
Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940. Vive e lavora a Venezia.
È uno dei pionieri della video arte in Italia e sicuramente il primo ad aver utilizzato il monitor televisivo
come un vero e proprio materiale fin dagli anni Settanta, dentro cui a scorrere è un flusso inarrestabile di
acqua e di fuoco digitale. Ha insegnato per dieci anni “Umanizzazione delle tecnologie” alla
Kunsthochschule für Medien di Colonia.
In ambito nazionale e internazionale non si contano le sue partecipazioni a importanti rassegne come
Biennale di Venezia, Documenta di Kassel o mostre personali tenute in vari musei del mondo: dal Centre
Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York e Bilbao, dal Museo Civico di Reggio Emilia alle
Scuderie del Quirinale di Roma, dal Martin Gropius Bau di Berlino all’IVAM di Valencia, dal MoCA di San
Diego al Museo Ludwig di Budapest e Koblenz, dal Kestner Gesellschaft di Hannover al Museo d’Arte
Moderna di Maiorca, dal Kunsthistorisches di Vienna alla Fondazione Mirò di Barcellona o al Fondaco
dei tedeschi a Venezia. Nel 2011 il Padiglione Venezia della Biennale di Venezia ha riaperto dopo anni di
chiusura con una sua imponente installazione dal titolo Mari Verticali.
Suggestive le sue opere site specific create per spazi antichi e classici come Piazza San Marco a
Venezia, la Valle dei Templi di Agrigento, la Lonja di Palma de Maiorca, la Sala dei Giganti di Palazzo Te
a Mantova o le Terme di Caracalla a Roma. Nel 2015 ha rappresentato con una monumentale scultura
elettronica il Padiglione della Bielorussia per Expo Milano e a Venezia si è tenuta la mostra Liquid
Life/Liquid life nelle sedi espositive dell’Arsenale e della Galleria G. Franchetti Ca’ d’Oro. Nel 2017 ha
ideato per il Teatro La Fenice di Venezia Fenix DNA, una suggestiva opera d’arte totale, immersiva e
multisensoriale mentre nel 2018 ha tenuto una mostra personale presso il Museo Pushkin di Mosca.
Al Passo del Brennero è stato inaugurato nel novembre del 2013 il Plessi Museum, opera di architettura,
scultura e design che si integra perfettamente con il paesaggio naturale circostante. Le sue più recenti
installazioni sono state Energy presso il teatro Tuscany Hall di Firenze e L’Età dell’oro a Piazza San
Marco a Venezia entrambe del 2020.
https://www.fabrizioplessi.net